le vitamine liposolubili

 

Le vitamine liposolubili sono quelle che si sciolgono nei grassi.

Per questa ragione, gli integratori a base di vitamine liposolubili andrebbero assunti durante o dopo il pasto perchè la presenza dei lipidi contenuti nei cibi ne facilita l’assorbimento.

Per lo stesso motivo sono le vitamine più tossiche perchè sono in grado di depositarsi nel nostro tessuto adiposo e accumularsi. Tuttavia è piuttosto raro che ciò avvenga in quanto la quantità di queste vitamine negli integratori non è così elevata da generare fenomeni di accumulo.

 

La vitamina A o Retinolo

Funzioni: protegge dai tumori, difende dalle infezioni, rinforza le ossa, i denti, la pelle e le mucose ed è indispensabile per la visione notturna.

Cibi che la contengono: ne è ricchissimo l’olio di fegato di merluzzo ( in generale degli animali marini) ma è presente anche in fegato di vitello e manzo, peperoncino piccante, carote, cavolo, spinaci, prezzemolo, zucca, melone, albicocche, germe di grano, germogli di soia, tuorlo d’uovo.

Sintomi da carenza: incapacità di vedere di notte, diminuzione della secrezione lacrimale (occhio secco) fragilità di denti e mucose, pelle invecchiata.

La vitamina A fu la prima ad essere scoperta. Già in un antico papiro egizio, risalente al 1520 a.C., viene descritto come la cecità notturna venisse curata con l’applicazione di fegato di bovino cotto, spremuto sugli occhi del malato. Il fegato infatti è un organo in cui tale vitamina si accumula anche in grosse quantità.

La vitamina D o colecalciferolo o ergocalciferolo

Funzioni: fa assorbire calcio e fosforo e quindi fortifica le ossa e i denti e stimola l’accrescimento.

Cibi che la contengono: alcuni pesci quali aringhe, salmone, sardine e tonno, ne sono particolarmente ricchi ma è presente anche in vitello,  funghi (soprattutto porcini), merluzzo, uovo, formaggi.

Sintomi da carenza: fragilità ossea con rachitismo nei bambini e osteoporosi negli anziani, spasmi ai muscoli.

Attenzione! Questa vitamina in parte è prodotta, in forma inattiva, anche dal corpo umano. Sono sufficienti pochi minuti di esposizione solare per attivarla.

La scoperta della vitamina D e della sua importanza è avvenuta in tempi recenti: nel 1827 un medico francese iniziò a trattare i bambini rachitici con olio di fegato di merluzzo e nel 1890 un suo collega inglese ipotizzò che tale malattia venisse causata dalla scarsa esposizione solare delle regioni del Nord-Europa, dopo aver osservato che le mummie egizie erano esenti da malattia.

La vitamina E o tocoferolo

Funzioni: Contrasta i fenomeni di invecchiamento e protegge dai tumori. Contrasta le disfunzioni muscolari e del sistema nervoso, l’anemia e la sterilità.

Cibi che la contengono: nocciole, semi di girasole, soia, cereali integrali, noci, arachidi, olio di semi di girasole e mais, verza, asparagi, uova, cavolo, frutti di bosco, spinaci, pomodori.

Sintomi da carenza: anemia, nervosismo e incapacità di concentrazione, invecchiamento.

L’esistenza della vitamina E venne scoperta nel 1922 da un ricercatore californiano che osservo che una sostanza solubile nei grassi era in grado di prevenire l’aborto negli animali.

La vitamina K o fitomenadione

Funzioni: stimola la coagulazione del sangue e lo sviluppo delle ossa

Cibi che la contengono: verza, cime di rapa, spinaci, pollo, finocchi, ceci, insalata, broccoli, lenticchie, kiwi, latticini, uova e yogurt.

Sintomi da carenza (molto rari): emorragie, difetti dell’accrescimento nei bambini.

La vitamina K fu scoperta da un ricercatore danese nel 1929. Egli osservò che polli tenuti a dieta priva di grassi presentavano emorragie diffuse dovute all’assenza di un fattore importante della coagulazione del sangue, la protrombina, che viene sintetizzato solo in presenza di vitamina K. La sostanza venne isolata poco più tardi, nel 1939 e la protrombina non è l’unico fattore della coagulazione la cui sintesi dipende dalla vitamina K.

I neonati possono andare incontro con una certa facilità al deficit di vitamina K perchè non possono assumerla nè attraverso la placenta della madre (la vitamina non è in grado di attraversarla) nè attraverso il latte materno ( in cui è assente). Inoltre il fegato del neonato è immaturo e non è in grado di produrre una quantità sufficiente di fattori della coagulazione col rischio di emorragie diffuse.

 

 

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